Si chiamano insetti pronubi tutte quelle specie che, spostandosi da un fiore all’altro, permettono l’impollinazione delle piante. Api, farfalle, vespe e coleotteri fanno parte di questa categoria e la loro conservazione è fondamentale per la riproduzione vegetale in tutto il mondo.

Si stima che circa il 50% delle piante sarebbe a rischio senza l’azione di questi insetti e in Europa l’84% delle coltivazioni dipendono dall’impollinazione.

Per evitare il loro declino e preservarne la sopravvivenza, nel 2018 è stata indetta da Bruxelles l’Iniziativa sugli impollinatori, che prevede una serie di azioni di tutela degli habitat naturali. Obiettivo: invertire il declino degli insetti pronubi entro il 2030.

Ma quali sono le cause del declino degli impollinatori?

Il cambiamento climatico, l’agricoltura intensiva e lo sfruttamento eccessivo dei terreni coltivati impattano sugli habitat naturali e, insieme all’uso dei pesticidi, creano numerose vittime tra questi insetti.

Anche la contaminazione da parte di parassiti e specie esotiche è un fattore che incide profondamente sulla longevità di api, farfalle e coleotteri autoctoni.

Le soluzioni a questo problema toccano diversi ambiti, dall’innovazione alla ricerca, fino alla sensibilizzazione dei cittadini.

Per accelerare i lavori e rendere efficace il progetto, Bruxelles ha aperto una consultazione pubblica, in cui si interpellano numerosi esperti in diversi settori, dagli agronomi agli allevatori, dai coltivatori a chi si occupa di protezione ambientale.